L'aereo - Mustang P-51D - Myouth - Ricordi degli anni '70

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L'aereo - Mustang P-51D

Modellismo > Aerei > North American P-51D "Mustang"
North American P-51 "Mustang"
Pilota dell'aereo riprodotto: Spurgeon N. Ellington
Nazionalità: Stati Uniti d'America
Anno: dicembre 1944




Quando lo ho costruito: Settembre 2020

Aeroporto ove operava: Base aerea di Ramitelli - Italia



 






Costruttore: Airfix
Data del Kit: 2012
Item: A01004
Scala: 1/72



North American P-51 "Mustang"

Il North American P-51 Mustang, prodotto a partire dal 1941, fu uno dei più versatili caccia statunitensi della seconda guerra mondiale. Fu schierato sia sul fronte delPacifico che su quello Europeo per contrapporsi agli aerei della Luftwaffe. Fu impiegato prevalentemente come caccia di scorta alle formazioni di bombardieri Boeing B-17, ma anche come caccia bombardiere. Venne impiegato anche nella prima fase della guerra di Corea, nonostante fosse stato ormai superato dai primi aerei con motore a getto. In alcune forze aeree rimase in servizio fino ai primi anni ottanta. Progettato da Edgar Schmued, costruito e fatto volare in appena 117 giorni, il P-51 fu il progetto più importante della storia per un aereo da caccia.
Nelle ultime versioni sfiorò i limiti massimi raggiungibili da una macchina con motore a pistoni. Fu il prodotto di due tecnologie d'avanguardia: dell'industria aeronautica statunitense e dell'industria motoristica britannica

Tra i pochi a non essere soddisfatti dell'aereo ci furono i sovietici. Il Mustang fu l'unico tipo di caccia che l'Urss rifiutò di acquisire con la legge Affitti & Prestiti. Dopo accurati test di volo, l'aeronautica sovietica (Voenno-Vozdushnye Sily - VVS) lo considerò inferiore ai contemporanei caccia sovietici e tedeschi e relegò gli esemplari acquisiti per i test nelle scuole di volo.
Ma altrove il Mustang fu accolto con favore: ne furono costruiti 15.586 esemplari che operarono (durante la seconda guerra mondiale) nelle forze aeree di Australia, Canada, Cina, Gran Bretagna (RAF), Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Stati Uniti (AAC/AAF), Sud Africa e Unione Sovietica.
Dopo il conflitto mondiale restò in servizio in molti paesi. Venne considerato come uno dei velivoli più aerodinamici della seconda guerra mondiale, soprattutto per il suo profilo laminare delle ali. Ancora oggi molti esemplari privati situati nei vari Musei volanti statunitensi sono in perfette condizioni di volo.

Storia del progetto
Nell'aprile 1940 la British Air Purchasing Commission inviata negli Stati Uniti propose alla North American Aviation di Downey, California, impegnata soltanto con la produzione dell'addestratore T-6 Texan e del bombardiere B-25 Mitchell, non del tutto sufficienti per saturare le sue capacità progettuali e costruttive, di costruire su licenza per la RAF i caccia Curtiss P-40. Edgar Schmued, un ingegnere della North American di origini tedesche, convinse il presidente dell'industria aeronautica californiana James Howard "Dutch" Kindelberger, di essere in grado di progettare un aereo da combattimento più moderno e più rapido del P-40 e dotato della stessa unità motrice, l'Allison V-1710 a 12 cilindri a V, raffreddato a liquido. La controproposta fu accettata dagli inglesi e in cinque giorni, Kindleberger firmò con la commissione britannica un contratto per la fornitura di 320 esemplari del modello North American NA-50A, il progenitore del Mustang.
La British Air Commission pose come condizione che l'aereo fosse armato con otto mitragliatrici, non costasse più di 40.000 dollari, fosse potenziato con un motore americano Allison e, infine, che il prototipo fosse completato entro 120 giorni. Ma l'impegno venne rispettato con anticipo: i progettisti Edgar Schmued e Raymond Rice riuscirono a completare tre giorni prima della scadenza il NA-73X, il prototipo del Mustang.
Il primo volo ebbe luogo il 26 ottobre 1940 e l'aereo, caratterizzato da una linea elegante, da un'ala a profilo laminare e da un nuovo tipo di radiatore che riduceva la resistenza aerodinamica, superava di 40 km/h il P-40, oltre ad avere più che buone caratteristiche di volo. Secondo il contratto, i due aerei sarebbero stati consegnati all'USAAC per le necessarie valutazioni. Il primo caccia di serie volò il 10 maggio 1941 e fu preso in carico dalla North American per una serie di test tecnici. Il secondo atterrò nel novembre 1941 in Gran Bretagna, dove ricevette la denominazione ufficiale di Mustang Mk I. I test condotti in Inghilterra, però, rivelarono che il motore Allison comprometteva le prestazioni ad alta quota e quindi il Mustang operò inizialmente nel ruolo di ricognitore veloce a bassa quota. E nell'ottobre 1942 l'aereo della North American diventò il primo caccia monomotore con base in Inghilterra a sorvolare il territorio tedesco, in occasione di una missione di ricognizione su Dortmund.
Il ricorso al Rolls-Royce Merlin come soluzione per un velivolo all'altezza della situazione in tutte le condizioni, oltre che per avere più potenza motrice di cui c'era certamente bisogno, finì per diventare la scelta migliore e più congeniale. Il Mustang era certamente già "inglese", se non altro perché era passato dalla carta al metallo, proprio dalla richiesta britannica per un nuovo caccia di fornitura statunitense, dato che il P-40 non poteva definirsi un modello pienamente soddisfacente, essendo assai pesante e sottopotenziato.
Anche se il Curtiss P-40 con motore Merlin era certamente migliorato rispetto alle versioni che montavano l'Allison originale, un modello più avanzato era senza dubbio necessario. Gli inglesi utilizzarono questo aeroplano, inizialmente come assaltatore, con un armamento di 4 cannoni calibro 20 mm, riuscendo già allora a dimostrare un raggio d'azione superiore di molto a quello degli altri velivoli monomotori. Nel frattempo si studiava come migliorare le prestazioni garantite dallo scadente propulsore da 1.150 hp e vennero collaudati diversi tipi di Merlin. Alla fine la scelta cadde sul Modello 61 e i primi aeroplani, designati P-51B vennero ordinati nell'autunno del 1942, entrando in servizio l'estate successiva.
I risultati operativi lo resero uno dei migliori caccia del conflitto e le sue doti di autonomia e velocità risultarono straordinariamente superiori a quelle degli altri monoposto impiegati nel conflitto, senza essere inferiori alle alte quote.
Un pilota britannico disse: «... fanno quello di cui sono capaci gli Spitfire, ma lo fanno sopra Berlino».

Tecnica
(La descrizione è riferita alla versione D)

Cellula
Il P-51D era un monoplano ad ala bassa, totalmente metallico, monoposto e monomotore (eccetto il derivato bi-fusoliera P-82), con impennaggi cruciformi, capottina a goccia e un carrello triciclo posteriore completamente retrattile. L'ala con un diedro frontale di 5° era caratterizzata dall'utilizzo, per la prima volta su un aereo operativo, dei nuovi profili alari a bassa resistenza, detti laminari, ottenuta spostando il massimo spessore del profilo più verso il bordo di uscita. Costruttivamente ogni semiala, bilongherone, era su 21 centine, ed entrambe erano collegate al tronco centrale della fusoliera mediante bullonatura frontale, andando a costituire con il loro dorso il pavimento dell'abitacolo del pilota.
Ogni semiala era dotata di alettoni completamente metallici, muniti di alette correttrici contrappesati dinamicamente e bilanciati aerodinamicamente, di ipersostentatori che potevano essere abbassati fino a un'inclinazione di 50°. La fusoliera era suddivisa in tre tronconi, collegati l'uno all'altro con bullonatura, e che costituivano la sezione motore, la sezione centrale e quella posteriore. La sezione centrale su quattro longheroni, collegata all'ala da quattro bulloni, si estendeva dalla paratia motore alla fine del radiatore ventrale.
Conteneva l'abitacolo del pilota, un serbatoio di carburante, la batteria e le apparecchiature radio, le bombole d'ossigeno per il volo ad alta quota e i radiatori del refrigerante e del lubrificante, intubati nel radiatore ventrale. Il carrello era di ampia carreggiata con ruote d 0,685 metri di diametro, mentre il ruotino posteriore aveva un diametro di 0,312 metri. Le gambe anteriori si ritraevano nel ventre dell'ala, ruotando verso la mezzeria del velivolo. La gamba destra del carrello era dotata di faro d'atterraggio.

Motore
Il motore del P-51D era il Packard V-1650, il Rolls-Royce Merlin prodotto su licenza negli Stati Uniti. Il Packard V-1650 era un motore a 12 cilindri a V diritto, raffreddato a liquido, con riduttore, compressore centrifugo bistadio di sovralimentazione a due velocità, capace di erogare una potenza al decollo di 1260,339 kW (1700 CV) e 1122,371 kW (1526 CV) a 5883 metri di quota. L'elica era una quadripala Hamilton a giri costanti e pale larghe con un diametro di 3,40 metri. Il flusso d'aria per il radiatore ventrale veniva captato dalla presa d'aria anteriore e veniva regolato dai flabelli posti all'uscita del radiatore stesso. L'andamento delle pressione e della temperatura all'interno del condotto opportunamente sagomato del radiatore, era tale da poter ricavare anche una spinta utile a fini propulsivi. Subito dopo l'ogiva era disposta la presa d'aria del carburatore. I serbatoi di carburante, posti alla radice delle semiali, avevano una capacità totale di 681 litri a cui si aggiungevano 246 litri del serbatoio di fusoliera ed eventualmente due serbatoi alari sganciabili da 284 o da 416 litri. La dotazione di carburante, unita alla pulizia aerodinamica della cellula assicurava al P-51 un'autonomia eccezionalmente elevata. il Mustang poteva restare in aria per sette ore e mezza, abbastanza per una missione di combattimento fino a Berlino e ritorno.

Impianti
La dotazione di apparecchiature radioelettriche era tale da permettere il volo su grandi distanze e comprendeva una ricetrasmittente AN/ARC 3, un IFF SCR-695 A, un radiogoniometro AN/ARA-8 ed una ricevente di navigazione BC-453 B. L'abitacolo era comodo e spazioso ed il tettuccio scorrevole a goccia, assicurava al pilota un'ottima visibilità. La protezione era assicurata dal blindovetro del parabrezza e dalla blindatura frontale e dorsale dell'abitacolo. All'interno dell'abitacolo trovava posto anche il raccordo per le tubazioni di alimentazione con aria compressa della tuta anti-g.

Armamento
L'armamento principale del P-51D Mustang era costituito da 6 mitragliatrici alari M-3 da 12,7 millimetri. Le mitragliatrici più interne avevano una dotazione di 500 colpi per arma mentre quelle più esterne di 270. Ogni semiala era dotata di attacchi cui potevano essere a agganciati una bomba da 227 kg, o cinque razzi HVAR da 127 millimetri. Sul bordo d'attacco della semiala sinistra era installata la fotomitragliatrice.

Impiego operativo

Teatro Europeo

Il primo modello operativo fu il Mustang con motore Allison, prima che il Merlin venisse prodotto su licenza dalla Packard americana. Il P-51A venne utilizzato, già nel 1942, dalla RAF in azioni di attacco e ricognizione sull'Europa occupata dai tedeschi. Queste, condotte essenzialmente dal territorio inglese, sono poco note e pubblicizzate, tanto da sembrare quasi ininfluenti sulla storia delle operazioni aeree dell'epoca. Eppure persino il primo modello del Mustang fu il più moderno velivolo a disposizione della RAF.

In seguito, una versione molto simile entrò in servizio con l'USAAC. L'A-36 era un Mustang con aerofreni, utilizzato come bombardiere in picchiata, autore di migliaia di missioni con oltre 8.000 tonnellate di bombe sganciate tra il 1943 ed il 1944. Le perdite furono molto alte, tanto che, di circa 500 velivoli prodotti, oltre 170 vennero abbattuti o perduti per diversi motivi. Si assicurarono anche un centinaio di vittorie aeree, a testimonianza che non si trattava di facili bersagli per nessun avversario.

Il modello P-51B entrò in servizio solo nel 1943, impiegato in azione il dicembre di quell'anno. Il P-51C era una versione simile, ed entrambi dimostrarono chiaramente le loro manovrabilità anche ad alta quota con il motore Merlin.
L'armamento era limitato a 4 mitragliatrici di grosso calibro con un abitacolo angusto, specialmente per le missioni di lungo raggio. Il P-51D e il quasi identico K riuscirono dopo pochi mesi a risolvere il problema, aumentando a 6 il numero di armi. L'unico vero contrattempo consisteva nel fatto che con il tettuccio a goccia le missioni ad alta quota di una durata superiore alle 6 ore erano difficili anche a causa dell'esposizione alle radiazioni solari.

I Mustang più di ogni altro velivolo contribuirono alla protezione dei bombardieri americani, in quanto il P-51D poteva raggiungere Berlino grazie alla sua lunghissima autonomia.

I pesanti caccia tedeschi ora non riuscivano a raggiungere e ad abbattere i bombardieri nemici, visto che qualunque intercettore che si fosse trovato attorno alle formazioni di bombardieri, sarebbe stato una facile preda dei caccia americani. Questo valeva anche per i caccia monoposto tedeschi: l'espediente di caricare armi aggiuntive finiva per essere controproducente se bisognava affrontare i P-51.
Questo fatto, oltre al non trascurabile elemento psicologico di avere degli "angeli protettori", era di molto aiuto agli equipaggi dei bombardieri : ora sarebbe stato più difficile abbatterli. Un caccia tedesco, che nel 1943 "si metteva in fila" per attaccare un bombardiere che perdeva posizione, era uno spettacolo frustrante per i compagni di volo, testimoni impotenti. I Mustang riuscirono a ridurre, persino di dieci volte, la percentuale di perdite, mentre i tedeschi erano in crisi, in quanto non riuscivano ad progettare aerei di qualità sufficiente per contrastare le formazioni dei caccia di scorta, e nel contempo causare perdite consistenti alle formazioni di bombardieri americani.

I Mustang, nelle ultime fasi del conflitto, finirono per combattere anche contro i caccia a reazione tedeschi, ed approfittando della necessità avversaria di attaccare in primo luogo i bombardieri, riuscirono ad infliggere rilevanti perdite. La scorta di numerosi caccia, necessaria già nel 1943, divenne infatti indispensabile negli anni successivi, specialmente perché velivoli come il Me 262 erano pesantemente armati e talmente veloci, da poter oltrepassare la scorta, cercando di distruggere i quadrimotori alleati con un singolo passaggio, seppure col rischio di entrarvi in collisione, a causa del brevissimo tempo necessario a mirare e schivare l'obiettivo.

Il Mustang venne usato anche e diffusamente nel ruolo di cacciabombardiere, in missioni di caccia libera a lungo raggio, e altro ancora. La sua versatilità fu tale che venne proposto anche in una variante imbarcata, tuttavia non fu in grado di offrire prestazioni superiori al Chance Vought F4U Corsair e il suo sviluppo venne interrotto.

Venne impiegato anche nel teatro bellico dell'Estremo Oriente, pur se in maniera minore a modelli che operavano da portaerei o modelli bimotore, come il Lockheed P-38 Lightning; il P-51 rivendicò comunque 221 vittorie sui caccia giapponesi durante le missioni del 1945, oltre ad entrare in servizio in Asia continentale.
Come cacciabombardiere tuttavia il P-51 non era molto adatto perché la vulnerabilità del motore raffreddato a liquido finiva con il causare numerose perdite contro ogni tipo di fuoco antiaereo; i circuiti di raffreddamento erano infatti estremamente vulnerabili al fuoco proveniente dal basso.

Il Mustang operò solo nella seconda metà della guerra, ma i suoi risultati furono sicuramente straordinari. Nel solo settore europeo vennero costituiti almeno 34 gruppi, per un totale di 2.500 velivoli, per la maggior parte nella versione D. Il numero di ore di volo arrivò a 1.120.000, il 36% con i Mustang B e C. Il totale delle ore di volo raggiunse su tutti i fronti oltre le 1.350.000.
Circa metà di tutti gli aerei nemici distrutti in Europa dai caccia americani caddero vittime dei P-51. Entro l'8 maggio 1945, i piloti dei Mustang furono in grado di abbattere circa 4.950 aerei nemici. L'aviatore con il maggior numero di aerei abbattuti fu George Preddy dell'United States Army Air Forces (USAAF). Aveva totalizzato 27,5 aerei abbattuti - 24 con il Mustang - quando fu colpito e ucciso da fuoco amico il 25 dicembre 1944, durante la Battaglia delle Ardenne.

Versioni

Elenco delle principali versioni prodotte del Mustang:
  • Mustang I : prima serie di 320 velivoli per la Gran Bretagna, dotati di 4 mitragliatrici calibro 12,7 mm e 4 calibro 7.7 mm.
  • Mustang IA: simile al precedente ma dotata di cannoni da 20 mm.
  • P-51: primo modello ordinato dall'USAAF ma girato quasi totalmente alla RAF; aveva caratteristiche simili alla precedente versione.
  • P-51 A: 310 esemplari con motore Allison V-1710-81, leggermente potenziato rispetto ai precedenti 1710-39; alcuni esemplari vennero ceduti alla RAF.
  • P-51B: motore Packard V-1650 da 1.700 CV a 5.500 metri e 1.420 al decollo; furono costruiti 1.988 esemplari. Dotato di 4 mitragliatrici da 12,7 mm; 275 esemplari furono ceduti alla RAF come Mustang III, oltre a i P-51C e a 310 esemplari prodotti appositamente.
  • P-51C: simile ai precedenti, ad esclusione del fatto di essere costruiti a Dallas invece che a Inglewood. Fu costruito in 1.750 esemplari, mentre le serie più recenti possedevano un motore potenziato. 636 esemplari furono ceduti alla RAF come Mustang III.
  • P-51D: versione matura del P-51, prodotta in oltre 7.700 esemplari; solo 285 vennero ceduti alla RAF. Era dotata di 6 mitragliatrici da 12,7 mm, una maggiore capacità di carburante, tettuccio e fusoliera riprogettati ed una autonomia massima portata a 3.350 km, circa 8 ore e 30 minuti di volo. Con l'elica Aeroproducts venne prodotto il quasi identico P-51K in altri 1.500 esemplari, di cui ben 593 ceduti alla RAF.
  • F-6: versione da ricognizione armata con varie combinazioni di macchine fotografiche.
  • P-51H: era il più veloce tra i Mustang entrati in produzione, prodotto in 555 esemplari e dotato di una fusoliera allungata, motore V-1650-9 capace di raggiungere la potenza massima in emergenza di 2.220 CV a 3.100 metri. Pesava 245 kg in meno del modello "D" ed era più veloce di circa 80 km/h, dimezzando il vantaggio dei caccia tedeschi a reazione. La velocità di salita era aumentata a 27 m/s dai 12,5 del modello A e i 19 del D. Problemi di messa a punto ritardarono il primo volo al febbraio 1945, e la produzione finale, invece di 2.400 macchine, fu di 555; il successivo e ancora più potente L con un motore potenziato non venne invece mai completato, nonostante i 1.700 esemplari ordinati.

Utilizzatori

Australia
  • Royal Australian Air Force
Bolivia
  • Fuerza Aérea de Bolivia
Canada
  • Royal Canadian Air Force
Cina
  • Zhongguo Renmin Jiefangjun Kongjun (prede di guerra)
Republica di Cina
  • Chung-Hua Min-Kuo K'ung-Chün
Corea del Sud
  • Daehan Minguk Gonggun
Costa Rica
  • Fuerza Aérea Costarricense, poi Sección Aérea de la Guardia Civil
Cuba
  • Defensa Anti-Aérea y Fuerza Aérea Revolucionaria
Rep. Dominicana
  • Compañía de Aviación del Ejército Nacional
El Salvador
  • Fuerza Aérea Salvadoreña
Filippine
  • Hukbong Himpapawid ng Pilipinas
Francia
  • Armée de l'air
Germania
  • Luftwaffe (prede di guerra)
Guatemala
  • Fuerza Aérea Guatemalteca
Haiti
  • Corps d'Aviation d'Garde d'Haiti
Indie orientali olandesi
  • Militaire Luchtvaart van het Koninklijk Nederlandsch-Indisch Leger
Indonesia
  • Tentara Nasional Indonesia Angkatan Udara
Israele
  • Heyl Ha'Avir
Italia
  • Aeronautica Militare
Giappone
  • Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu
Nicaragua
  • Fuerza Aérea de Nicaragua
Nuova Zelanda
  • Royal New Zealand Air Force
Polonia
  • Polskie Siły Powietrzne (inquadrati nei reparti RAF)
  • Siły Powietrzne
Regno Unito
  • Royal Air Force
Somalia
  • Ciidamada Cirka Soomaaliyeed poi Somali Air Corps
Stati Uniti
  • United States Army Air Corps
  • United States Army Air Forces
  • United States Air Force
Sudafrica
  • Suid-Afrikaanse Lugmag
Svezia
  • Svenska Flygvapnet
Svizzera
  • Forze aeree svizzere
Unione Sovietica
  • Sovetskie Voenno-vozdušnye sily
Uruguay
  • Fuerza Aérea Uruguaya

Fonte: Wikipedia
 
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